Istanbul – Cigno del Bosforo

Calarsi nella realtà di Istanbul significa calarsi nel tempo e nella storia. Istanbul è, infatti, capitale moderna e magica, rimasta intatta nei secoli nello splendore dell’Impero ottomano e dei suoi meravigliosi palazzi.
Il giovane Ernest Hemingway, scrivendo nel 1922 per il “Toronto Star”, comparò la nightlife di alcune città europee come Madrid, Parigi e Berlino con quella di Costantinopoli e lo scrittore disse che nulla, secondo lui, poteva essere anche solo lontanamente comparato all’eccitante vita notturna di Costantinopoli. In una città in cui le mire imperiali andavano via via scemando, il suono di ‘Swanee’ di George Gerswin risuonava come mai nei tanti nightclub disseminati lungo la città.
L’età del Jazz era al suo zenit e Costantinopoli diventava famosa in tutto il mondo per il ‘Maxim’s’, il celebre nightclub aperto nel 1921. Di quell’epoca ci rimane quale ultima testimonianza solo un ‘selfie’ scattato dal fotografo Selahattin Giz. Il fotografo rivolse la macchina fotografica verso di se e i suoi amici al bar del ‘Maxim’s’ e con l’autoscatto ci regalò una foto che potrebbe assurgere a simbolo di un’epoca ormai scomparsa.
Costantinopoli o Istanbul per indicarla con il nome attuale, è praticamente l’unico posto capace di estendersi lungo due continenti e, quindi, rappresentare con la sua anima le due facce di una stessa medaglia: diversa ma simile, con il magico Bosforo a farle da cornice conferendo alla città l’ineguagliabile vocazione marinara.
Istanbul non dorme mai e oggi è quasi un cliché dire che essa è un melting-pot di culture, eppure nulla c’è di più vero se si parla della città: tante sono le etnie che nei secoli si sono fuse al suo interno e tante ancora sono le influenze bizantine, europee, cinesi e indiane che hanno animato la storia della città turca.
Attraverso la sua storia, l’antica città di Costantinopoli ha abbracciato non solo influenze culturali varie e minoranze, bensì anche diverse religioni: è stata capitale dell’Impero Cristiano e Islamico, giocando un ruolo che ha delineato la storia del luogo per oltre 2500 anni.
Oggi la Città vecchia, altrimenti nota come Penisola storica, con i suoi edifici religiosi, il Corno d’Oro, il quartiere ebreo di Balat o quello greco di Fener, rimane a testimone della ricchezza del patrimonio culturale di Istanbul. Per oltre 700 anni il quartiere europeo è stato sede di comunità genovesi, ebree, greche e molte altre ancora e, ancora oggi, la trecentesca Torre di Galata è uno dei luoghi simbolo della città, a perenne testimonianza dell’influenza europea.
Non ci si può stancare di osservare lo skyline della città e del Bosforo, quest’ultimo forse vera essenza della magnificenza di Istanbul, e questo incredibile panorama della città è rimasto pressoché immutato rispetto a quello dipinto nel 1770 circa da Antoine de Favray, oggi conservato al Museo di Pera.
Una passeggiata o una crociera sul Bosforo attraverso il Mar Nero possono rivelare i principali tesori della città: gli enormi e suntuosi palazzi affacciati lungo le sue rive, come i quelli di Dolmabahçe e Çiragğn a Besiktas, la moschea e i suoi minareti a Ortaköy e, ancora, i palazzi a Küçüksu.
In questa città le stesse strade si aprono, l’una dopo l’altra, come in un cabinet di curiosità e ciò che sicuramente affascina della cultura ottomana che permea questi luoghi è il suo cuore cosmopolita, capace di cingere le culture dell’Asia centrale e del Mediterraneo in un unico, grande abbraccio.
Le sette colline di Istanbul offrono ai viaggiatori la possibilità di visitare luoghi diversi e unici: dai quartieri residenziali di Etiler e Balat, alle vie dello shopping di Nisantasi. Ovunque il panorama è costellato di luoghi ormai divenuti simbolo della città turca: la Torre di Galata, il Palazzo del Topkapi, Cihangir, Çukurcuma, il Corno d’Oro e, durante le belle giornata, lo sguardo del viaggiatore può giungere sino alle Isole dei Principi. Guardando poi oltre il Corno d’Oro ecco che appaiono le eleganti strutture in stile europeo e i dintorni di Pera-Tünel, capaci da sole con la loro magia di trasportare il viaggiatore indietro nel tempo.
Con il suo essere antica, contemporanea ed effervescente allo stesso tempo, Istanbul è anche una città d’arte e una meta gastronomica rinomata. A qualsiasi ora del giorno e della notte si può, infatti, assaggiare una delle infinite squisitezze che, piccole realtà o venditori ambulanti, vendono agli angoli delle strade. Il passato e il futuro sembrano abbracciarsi di nuovo quando dai carretti dei venditori ambulanti si decide di optare per uno dei tanti ristoranti eccellenti che costellano la mappa della città che a questo punto finisce con l’essere una città delle scelte. Così come nell’ambito gastronomico, infatti, anche nell’organizzazione di un viaggio spetterà al viaggiatore scegliere se avventurarsi con un piccolo battello a vapore oppure riservare un barca lussuosa con cui scivolare lungo il Bosforo.
Ecco l’anima di Istanbul, cigno d’infinita bellezza lungo il Bosforo che ogni giorno continua a stregare chi la visita con il suo misto di passato e futuro, la sua forza e la sua eleganza.

Demetrio Baffa Trasci Amalfitani di Crucoli