Dove acquistare souvenir georgiani a Tbilisi:
Un mercato dell'antiquariato è attivo sul cosiddetto Ponte Secco, tra il Parco Dedaena e il Giardino del 9 aprile, nel centro di Tbilisi.
Il mercato è attivo sul Ponte Secco tra le 12:00 e le 17:00 in ogni stagione dell'anno, compresi i giorni lavorativi, escluse le festività statali.
Questo luogo è suddiviso in un paio di sezioni che comprendono abiti vintage, opere d'arte, oggetti antichi vari e libri. Oltre ai tradizionali souvenir,
si possono trovare innumerevoli articoli del periodo sovietico.
Mercato delle pulci del Ponte Secco:
Una delle attrazioni più amate di Tbilisi non è una bella chiesa o un antico castello, ma un mercato informale che ha preso il sopravvento su Dry Bridge dagli anni '50.
A pochi passi dal Palazzo Presidenziale, il Dry Bridge Market offre uno sguardo affascinante sulla storia e sul presente della Georgia. I visitatori troveranno di tutto da
articoli vintage, monete antiche, negozi improvvisati che vendono il kitsch sovietico fino alle ultime novità dell'arte georgiana. È davvero il paradiso dei cacciatori di souvenir!
Mercato dei pittori:
Se visitate Tbilisi, visitate il mercato non ufficiale dei dipinti - il Giardino degli Artisti - sul Ponte Secco, all'aperto.
In quest'area vivace, il commercio inizia al mattino presto e gli artisti accolgono locali e turisti fino a tarda sera.
Bazaar Meidan:
Meidan Square, nella vecchia Tbilisi, è un luogo in cui il passato con tutto il suo fascino e il suo esotismo, prende vita.
Questo antico quartiere di Tbilisi è conosciuto come il principale bazar da tempo immemorabile, non solo in Georgia, ma in tutto il Caucaso.
I mercanti venivano qui per commerciare da tutto l'Oriente e c'erano anche botteghe di artigiani. "L'area del mercato è un luogo di incontro ed un bazar allo stesso tempo.
Non troverete al mondo tanti stranieri di diverse provenienze come qui. Ci sono armeni, greci, ebrei, persiani, indiani, turchi, moscoviti ed europei", scrisse il gioielliere,
venditore di gemme e viaggiatore francese Jean Chardin, quando visitò la Georgia nel 1672-1673.