A Berlino, A Berlino!
Grande festa nella città più affascinante d'Europa, nel mitico aeroporto di Tempelhof, per celebrare in una notte,
spero indimenticabile, il decennale del calendario Di Meo.
Domanda di rito: perchè Berlino e non ......? Ogni amico ha un luogo del cuore da suggerire o il desiderio di scoprire nuove città.
Cercherò di rispondere a questo interrogativo. Berlino è la capitale della nazione più ricca, potente, dinamica d'Europa,
una città in continua trasformazione, dove il passato diventa subito futuro. Un luogo votato alla libertà e alla fantasia,
dove la creatività rinasce in continuazione. Un tessuto di stupendi musei, e piccole e grandi gallerie d'arte contemporanea
e di design, dove i giovani talenti possono esprimersi. Ricca di spazi culturali d'avanguardia, è patria della musica e della
ricerca artistica con i suoi teatri d'opera costantemente in attività. Berlino è davvero la capitale della cultura.
Per ognuno di noi essa rappresenta un luogo del cuore, a un tempo simbolo della libertà e della democrazia ed espressione di un affascinante mondo culturale. Lo scenario in cui sono stati protagonisti Brecht, Weill, Isherwood e Spender, i fratelli Mann, Lang e Pabst, Karl Valentin, gli intellettuali e gli artisti dell'espressionismo, Benjamin e la sua infanzia berlinese. E ancora tanti altri scrittori, cineasti e musicisti.
Provate a scorrere su internet o a ricostruire in libreria la storia degli anni '20 e '30 di questa città e scoprirete che
la vera “festa mobile” del secolo è avvenuta proprio qui. Berlino da scoprire con attenzione e curiosità, andando alla ricerca
di spazi, luoghi, ricordi, sensazioni, miti al di là dei percorsi cosiddetti ufficiali, quelli delle guide, per intenderci.
Ad aiutarci in questo itinerario, dei preziosi e colti amici berlinesi: Dagmar Von Taube la più ammirata giornalista di costume
del momento, autrice di Berlin-Now; Roberto Contini della Gemäldegalerie e Daniele Maruca, incaricato degli Special Guest della
Biennale di Berlino.
Ecco un altro motivo alla base di questa scelta. Tra Napoli e Berlino c'è stato sempre un feeling particolare.
Penso innanzitutto ai visitatori del Grand Tour, a Goethe e al suo Viaggio in Italia (Napoli “paradiso abitato da diavoli”
diagnosi crudele e forse veritiera, ma la frase non è goethiana, Croce dixit).
E a proposito di Croce e dei filosofi della sua generazione, come non ricordare l'intenso e fecondo rapporto con la filosofia
tedesca?
Nel nome di Goethe, ecco la raffinata testimonianza di Maria Carmen Morese, Direttrice del Goethe- Institut, che ricorda
i primi 50 anni dell' attività dell'Istituto.
Pensiamo ora alle cose pratiche. Come al solito è Patrizia Sardo colei che vi può dare tutte le indicazioni per voli, alberghi,
prenotazioni. Patrizia sempre molto attenta a trovare le condizioni più vantaggiose e, nei limiti del possibile, a esaudire
anche all'ultimo minuto particolari desideri, una preziosa colonna delle feste calendariesche.
Quest'anno un altro validissimo aiuto potrà giungere per gli ospiti di Roma e del Nord Italia da Enrico Ducrot con le proposte dei “Viaggi dell'Elefante”.
Ebbene, non ho altro da dirvi. Nulla dirò, soprattutto, sul tema del Calendario creato da Angelo Bucarelli, la cui realizzazione
mi è sembrata davvero affascinante ad una prima visione/lettura. Altrimenti che sorpresa è?
Chi voglia avere notizie, vada in libreria, dove ci sono tante guide per ogni desiderio, sfizio, curiosità. Berlino merita
davvero qualche ora di lettura e meditazione.
Ultima curiosità da soddisfare: Café Society cosa vuol dire, o meglio che significato dobbiamo attribuire a quest'espressione?
Negli anni '20 e '30, periodo in cui fu peraltro costruito l'aeroporto di Tempelhof, Berlino era il luogo prediletto da un
ambiente cosmopolita, trasgressivo, all'avanguardia in campo culturale e artistico, dalla grande libertà sessuale.
Si allontanava nel tempo il trauma, economico e morale, della cocente sconfitta nella prima guerra mondiale e la città, come
sempre accade nei periodi di crisi, voleva dimenticare il passato doloroso e abbracciare nuove possibilità di vita.
Ecco, allora, i cabaret, i teatri, i quadri ed anche un modo di vestire dal quale siete pregati di prendere suggestioni per il
dress code. Gli spunti sono infiniti: Marlene in smoking, i personaggi dell'indimenticabile Cabaret di Bob Fosse, i panciuti e
laidi signori e le allegre, allucinate signorine dei quadri di Grosz e di Otto Dix.
Infine, ringrazio di cuore gli sponsor che ancora una volta con la loro preziosa attenzione e disponibilità rendono possibile
la realizzazione del Calendario e che, attraverso la presenza dei loro marchi, ne rendono l'immagine ancora più prestigiosa.
A Berlino, a Berlino...
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